"LA STAMPA A VOLTE SBAGLIA". MA VA? di Pepi Burgio

Questi i fatti: alcuni giorni fa, sulla scia delle emozioni provocate dai tragici avvenimenti parigini, Claudio Magris, riferendosi ai deliranti livelli raggiunti da un certo masochismo in occidente, ha in un paio di occasioni stigmatizzato lo sciagurato comportamento di una scuola comprensiva fiorentina, la “G. Matteotti” per l’esattezza. Il cui dirigente, assieme ad alcuni docenti, avrebbe deciso di impedire che la scolaresca partecipasse ad una mostra di Chagall. Dal momento che le sue tele sovente contemplano la rappresentazione di simboli cristiani, verosimilmente sgraditi agli alunni di diversa confessione religiosa. Fin qui nulla di nuovo, tranne l’apprendere che l’episodio è stato categoricamente smentito da una lettera, tanto garbata quanto perentoria, inviata, attraverso il “Corriere della sera”, dal dirigente della scuola “G. Matteotti” a Claudio Magris. Il quale ha preso subito atto della convincente smentita. Stupendosi non poco, però, della estrema improbabilità del verificarsi di un tale accadimento; ovvero ritenendo la stampa italiana al riparo da simili, diciamo così, incidenti: “...non capisco come mai (la notizia, ndr) riportata dalla stampa fosse falsa.” Beato lui.

In realtà, pensandoci bene, ogni tanto fa capolino la tentazione, malevola certo, di ritenere “Prima pagina” di Billy Wilder, più che una geniale commedia brillante, un film di solido impianto realista.

Molti anni fa, mi sto ricordando, nei versi immortali di un locale poeta della domenica, i “fior di susina” facevano sublimemente rima con “oh, che ingenua bambina”. Tuttavia, l’assoluto valore del personaggio in questione, non consente di proseguire con simili insolenze. Un’ultima cosa. La poesia di cui prima, così concludeva: “fiori bianchi, gialli e rosa / sarà Maria la sposa”.