MEDEX, INSCENANDO L'ESILIO AL FUNDUK E IN ALTRI LUOGHI di Tano Siracusa

Cosa succede se un manipolo di di trentenni creativi, bohèmiennes poliglotta del XXI sec., una ventina di operatori artistici che da anni intervengono a Bruxelles e in altre città con il loro "Medex - Musée éphémère de l’exil", scelgono come loro laboratorio Agrigento? Cercheremo di raccontarlo attraverso i video, dall’interno, rinunciando alle interviste, ad uno sforzo di sintesi e ad una frontalità che sembrano scoraggiati dalla loro stessa modalità di intervento. Questo primo video monta frammenti dei primi quattro giorni di una permanenza in città che durerà un mese: dal loro arrivo la sera del 18 alla serata del 22 al Funduk, messo a loro disposizione assieme ad altri spazi privati e pubblici: nei prossimi giorni i luoghi saranno altri, anche esterni, centri di accoglienza richiedenti asilo, scuole, strade, piazze. Il tema è quello dell’esilio, della esclusione. Sabato un’altra serata al Funduk. Vedremo.