"CARO TANO, TI INVIO ALCUNI FRAMMENTI DI UN DISCORSO SUL BENE" di Pepi Burgio

Carissimo Tano, oggi, poco prima di pranzo, ho letto il tuo bell’articolo sui migranti, fedele, realistica descrizione di una realtà per nulla incandescente, a meno che tale aggettivo, copiosamente adoperato in questi giorni da alcuni prestigiosi commentatori della querelle, senza che io lo sappia sia divenuto, intanto, sinonimo di mortificante. Dopo una breve siesta pomeridiana, un’immediata, spontanea associazione di idee mi ha portato a compulsare freneticamente i miei quadernetti di appunti, perché sapevo che vi avrei trovato qualcosa da porre in relazione al silenzio (imbarazzato?) dei tanti che su questa triste vicenda dei “minori non accompagnati” di Porto Empedocle avrebbero potuto spendere anche una sola “parola buona”.  

Vorrei, dunque, che tu mi aiutassi a ricordare, così, per mera curiosità, da quale fonte sono attinte le citazioni che riporto, poiché le ho ritrovate come meri frammenti che mi piacerebbe ricomporre nel discorso originale che essi lasciano intravedere. Eccole.

“Sì, è giunto il momento di riflettere. Pensavate che fosse sufficiente far visita a Dio la domenica per avere le giornate libere. Credevate di poterlo ripagare della vostra colpevole indifferenza con qualche genuflessione. Ma Dio non è tiepido. Il suo amore divorante non si accontentava di questi sporadici incontri. Voleva vedervi di più, è questo il suo modo di amarvi ed è invero l’unico modo di amare. Ecco perché, stanco di aspettare la vostra venuta, ha permesso che il flagello vi visitasse come ha visitato tutte le città del peccato da che mondo è mondo. Adesso sapete cos’è il peccato, come l’hanno saputo Caino e i suoi figli, quelli prima del diluvio, quelli di Sodoma e Gomorra, il faraone e Giobbe e tutti i riprovati. E come costoro dal giorno in cui la città ha chiuso le proprie mura su di voi e sul flagello, rivolgete uno sguardo nuovo agli uomini e alle cose. Ora finalmente sapete che bisogna venire all’essenziale”.

“Non è più tempo per i consigli, per una mano fraterna che possa spingervi verso il bene. Oggi la verità è un ordine, ed è uno spiedo rosso ad indicarvi la via della salvezza e a spingervi verso di essa.”

“Ai nostri spiriti più lucidi, Dio non fa che mostrare il prezioso bagliore di eternità racchiuso in ogni sofferenza. E tale bagliore rischiara i sentieri del crepuscolo che conducono alla liberazione. Esprime la volontà divina che trasforma ineluttabilmente il male in bene. Oggi ancora ci guida, in questo cammino di morte, di angosce e di clamori, verso il silenzio essenziale e verso il principio di ogni vita. Ecco, fratelli, l’immensa consolazione che volevo recarvi, affinché non vi giungessero da qui solo parole di castigo, ma anche un pensiero che consola”. 

“…i nostri concittadini avrebbero rivolto al cielo l’unica parola che fosse cristiana e che era una parola d’amore. Dio avrebbe fatto il resto”. 

Carissimo Tano, spero di avere offerto qualche elemento di riflessione, seppure disordinato e frammentario. Ma del resto, non è forse questo uno dei connotati più drammatici del nostro tempo?

Ti abbraccio, 

Pepi

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