UN VIAGGIO: SANTA CROCE di Tano Siracusa

I pieni, i volumi delle case sbrecciate, diroccate dal semplice trascorrere del tempo e dell’abbandono, e accanto i vuoti dei crolli. La luce e le ombre, le pietre e la vegetazione spontanea. Qualche gatto, il silenzio delle cose. A poche centinaia di metri dal Municipio della città, Santa Croce si offre così al viaggiatore, cioè a chiunque la visiti.

Perché quello scenario disabitato propone ciò che raramente il viaggiare può ormai offrire fra guerre, devastazioni e omologazione urbanistica: i conti che non tornano, uno spaesamento che scompagina le coordinate di spazio e tempo, il normale nesso fra lo spazio urbano e l’abitare, fra le case, le cose e gli uomini, ma che esclude la paura perché è già tutto accaduto, e che interroga. Un luogo visitato qualche decennio fa da una guerra, un cataclisma, una qualunque catastrofe della storia o della natura, e ormai pressoché disabitato dal tempo degli uomini. A poche decine di metri, imponente diaframma di cemento fra Santa Croce e il mare, la massa  dei palazzoni tirati su prima della frana del ’66. 
I visitatori di Agrigento non vanno a Santa Croce perché non sanno che esiste. Le guide turistiche non li portano. Forse perché non si fanno vedere le stanze in abbandono, i tetti sfondati, le mura crollate di una vecchia, grande, nobile casa. Ma alcune periferie offrono la pacificata scena del dopo, quando anche il male, il dolore è passato, assieme alla vita e ai giochi dei bambini per strada. E a chi ancora cerca di viaggiare, di guardare dietro le quinte dei circuiti turistici, di vedere ciò che scompare, il formarsi e lo sformarsi delle comunità, il confine che sfugge, un posto così può interessare. 
Succederà anche a Santa Croce. Prima o poi qualche imprenditore comprerà, butterà giù quel che rimane in piedi, restaurerà il poco che sarà possibile recuperare, e poi qualcuno aprirà dei B&B, qualche professionista aprirà uno studio. Verranno anche i turisti. E gli artisti che invece di precederli ormai li seguono.
Allora andare a Santa Croce non sarà più un viaggio.