MARIO INCUDINE AL TEATRO ANDROMEDA IL 2 AGOSTO

 

Il 2 agosto al teatro Andromeda di Santo Stefano Quisquina ci sarà l'annuale serata evento che chiude il ricchissimo cartellone di questa stagione del teatro di Lorenzo Reina che ha avuto nello scorso concerto di Marco Mengoni il momento di maggiore clamore e visibilità. La serata avrà due momenti.

Il primo è la consegna del premio ai Talenti umbratili giunto quest'anno alla sesta edizione e che verrà consegnato a Florinda Saieva.

Il premio consiste in una scultura di Lorenzo Reina, e vuole riconoscere e celebrare quei talenti che rifuggono dalla ribalta, preferiscono il margine, l’auto-esclusione piuttosto che l’irretimento subalterno e compromissorio e che spiccano per profondità, originalità del loro sguardo sulla condizione umana del nostro tempo e del nostro territorio.

Florinda Saieva ha ideato, organizzato e sviluppato il Farm Cultural Park di Favara, ossia uno degli esempi più luminosi di rigenerazione urbana e di uso della cultura come risorsa capace anche di sviluppo economico e sociale del sud.

Florinda ha vissuto fuori dalla ribalta la fase del lancio del progetto che per i più finiva con l'identificarsi con il notaio Andrea Bartoli. Ha coltivato e messo a frutto il suo talento in modo umbratile, pur contribuendo in modo decisivo alla definizione degli obiettivi, alla tessitura dei rapporti con artisti e cittadini e alla invenzione di forme originali di coinvolgimento dei minori nel progetto.

Il secondo momento vedrà Mario Incudine portare in scena lo spettacolo

"Mimì - Quando Modugno non era ancora Mister Volare" .

Dedicato alle canzoni "siciliane" che Modugno cantava prima del successo planetario di "Nel blu dipinto di blu", lo spettacolo si avvale dei testi di Sabrina Petyx e della regia di Moni Ovadia e Giuseppe Cutino mentre sul palco Incudine è accompagnato dalla sua band con Antonio Vasta, pianoforte, fisarmonica e organetto, Antonio Putzu, fiati, Manfredi Tumminello, chitarre e bouzouki, Pino Ricosta, contrabbasso, ed Emanuele Rinella, batteria. 

Scrive Mario Incudine: «Attraverso canzoni come "'U pisci spada", "La donna riccia", "Cavaddu cecu de la minera", "Lu sciccareddu m'briacu", "Amara terra mia" e molti altri capolavori noti e nascosti,  emerge la statura di un autentico poeta e innovatore: Modugno inventa il teatro-canzone, è il primo a far parlare gli animali, alla maniera di Esopo, ancor prima che lo faccia Walt Disney, porta la "pizzica" sul palco molto prima della moda attuale, apre i concerti di Gilbert Becaud con i suoi pezzi siciliani spesso tradotti in francese. E poi, la Sicilia cantata da Modugno, che era pugliese, è autentica e palpitante. Non a caso "Vecchio frac", il suo primo successo da cantautore, è una storia ispirata alla tragica vicenda del principe Raimondo Lanza di Trabia».