IL GIUSTO E IL BELLO IN SCENA AL TEATRO DI LORENZO di Giovanni Taglialavoro

Prima il tema del 'giusto' con la messa in scena dell'Apologia di Socrate da parte di Luigi Sottile, poi quello del 'bello' con la presentazione del libro di Salvatore Ferlita 'Avanguardia e sperimentazione' e una mostra del pittore Alfonso Leto: così è stato inaugurato il teatro di pietra di Rocca Reina, ovvero il sogno realizzato del pastore errante di Santo Stefano di Quisquina, il sogno di Lorenzo Reina che ha trasformato un acrocoro della sua fattoria in un teatro arcano, dalle quinte fantasiosamente animate da asine e pecore che irrompono in scena senza alcun timore reverenziale, forse sinceramente incuriosite da quelle strane presenze nei territori delle loro transumanze.

Lorenzo vuole dare continuità a questi appuntamenti e per il prossimo anno pensa di stilare coi suoi amici più cari un vero cartellone.
Ho partecipato alla presentazione del libro di Toti Ferlita insieme a Lorenzo e Costantino Chillura. Abbiamo discusso di una stagione felice della letteratura siciliana e nazionale, quella che avrebbe avuto il suo culmine nella formazione del 'Gruppo 63'.
Mentre il sole declinava alle nostre spalle, incoraggiati da un centinaio di amici seduti a corona davanti a noi (capienza massima del teatro) abbiamo ricordato autori come Gaetano Testa, Roberto Di Marco, Michele Perriera, ma anche Antonio Pizzuto, Stefano D'Arrigo, Angelo Fiore.
Autori che hanno dato il via allo sperimentalismo letterario a cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta ma che non hanno avuto il giusto riconoscimento dall'establishment culturale nazionale. Pregiudizio nordista? Lo sostiene in qualche modo Ferlita, anche se non ha voluto tacere sul ruolo antagonistico e vincente avuto da Leonardo Sciascia che ha finito con l'oscurarli.
La discussione poi è scivolata, e non poteva andare diversamente, sul rapporto tra letteratura e vita, tra la libertà della creazione e i contesti che la ospitano, tra oscurità e chiarezza, ignoto e conosciuto. Brevi cenni sull'universo, direte. Ma in un luogo come quello del teatro di pietra di Lorenzo il richiamo dei grandi temi diventa ineludibile, come la nostra inadeguatezza. La mostra di Alfonso Leto, nei locali della mangiatoia delle pecore, continua per tutto settembre.