NUOVI AVVENTI. CULTURART: NASCE LA PRIMA VIA D'ARTE AD AGRIGENTO di Emanuele Enrico Mariani

Se, come sosteneva il filosofo austriaco Ludwig Wittgenstein (1889-1951) ogni conoscere e' in qualche modo un ''mostrare'', che nella sua peculiarita' puo' fornire complemento concreto al dire delle parole che continuamente rivendicano un primato nella spiegazione delle cose, allora facendo interagire le prospettive di osservazione, in un complesso gioco di indicazione e percezione-lettura dei fatti, ci tocchera' qui accennare al senso concreto di un nuovo venire alla luce. Ma partiamo dall'inizio. Si tratta della citta' di Agrigento, della Via Atenea, del centro storico (Via Neve - Piazza Caratozzolo), ma si tratta anche di storie, immagini parole e ''cose'' che evocano, e non solamente in senso meramente figurato, la presenza di persone, un nuovo possibile ri-trovarsi e donarsi nell'incontro fattivo.
La Via Atenea solca in due la citta' ma non da un capo all'altro come solitamente avviene, ma quasi nel cuore stesso di un pendio, ripido quanto percorribile. Si tratta della strada centrale, cuore della citta', suo centro commerciale che raccoglie anche molte delle istanze di aggregazione e vitalita' che la contraddistinguono, ma sulla quale spesso la notte piomba come un sasso, che spegnendone d'un sol colpo la vivacita' varia e multiforme, lascia dietro se' solo i cocci delle bottiglie infrante, degli echi sussurrati o urlati.
Cosi' ci avviamo cosi' verso la sua zona piu' alta e giungiamo in Piazza Caratozzolo dove gia' due pittrici lavorano alacremente alle loro tele, una di queste e' la Presidentessa della nuova Associazione ''Culturart'': Francesca Cumella. Parlo con alcuni soci di Culturart e mi spiegano il senso di un progetto che qui ad Agrigento si attende ormai da anni: ridare vita al centro storico, farne fiorire le possibilita' di relazione e di creativita', offrire agli artisti (persone) giovani e meno giovani la possibilita' di una visibilita' che li ''sradichi'' dal circolo appartato delle logiche attuali della produzione creativa e, infine, legare, come primo passo, arte cultura e musica in un progetto ampio volto alla valorizzazione dei luoghi caduti nell'oblio generalizzato. Qui si mostra una prima discrepanza, ancora tutta sociale, ma ancor piu' tristemente umana, tra chi 'parla' comodamente assiso sul 'pulpito' socio-intellettuale e politico, che lo status ancora ideologico o personale gli conferisce, e chi agisce, lavora, pulisce laboriosamente in prima persona le scalinate, le adorna, rinfresca di vernici idonee le saracinesche, vi ripone le teche per le esposizioni, le espone ai colori, al fluire delle vite che adesso, finalmente, iniziano a comparirvi. Si tratta come usava dire Michel Foucault (1926-1984) di eterotopie, luoghi-altri, che si muovono su fronti anche immaginari ma anche fortemente concreti, dal momento che interrogano anche il senso dell'Arte agli albori di un 'tempo nuovo'. Queste, le eterotopie, adesso pongono in questione il senso stesso dell'utopia, del suo sogno cosi' marcatamente umano, non luogo per eccellenza, che gia' pare mostrarsi nella luce di una possibilita' ritrovata, grazie ai piccoli ma faticosi gesti. La nuova Associazione, con sede in Via Neve, leggiamo, ''ha finalita' di carattere culturale, educativo, civile e di ricerca antropologica, storica, ambientale ed etica'' proponendosi di realizzare in campo piu' strettamente locale, come in quello nazionale ed internazionale, attraverso svariate forme di collaborazione, scambio e gemellaggio, ampiamente in cantiere, molteplici iniziative pubbliche di carattere artistico. Si tratta della prima ''via d'Arte'' ad Agrigento (si pensi alla via Margutta di Roma) in un progetto che non a caso porta il nome: vie d'arte. Il progetto e' quello di arrivare, mi dicono i soci Calogero, Donatella e Maurizio, attraverso la scalinata di Via Restivo, passando per i vecchi locali dello storico ex cinema Odeon, sino alla ''Chiesa della Badiola''. Sono parole forti per chi ad Agrigento e' nato e cresciuto, per chi anche attraverso le storie dei piu' anziani, ne ha conosciuto ogni sorta di splendore e decadenza, i movimenti ancestrali e le dinamiche di modernizzazione. Si attendono le nuove energie evocate, le collaborazioni molteplici ma libere dai canoni delle logiche contrappositive e competitive di cui la vita sociale, nel suo affannarsi talvolta in chiacchiere sterili, e' ricolma.
Da qui, dunque, e' d'obbligo spostare il focus sulla figura dell'artista, alla sua dimensione sempre in cammino verso forme, ancora da sperimentare, di liberta' e generativita'. Se utopia e luoghi-altri evocano il sogno di mondi nuovi, il compito dell'artista permane quello di indicarne i contorni, mostrane il primo possibile apparire donandolo come gia' esistente, e questo proprio prendendo le mosse da una ricchezza, per definizione non statuibile, che si fa espressione di se', autentica prassi di liber-azione. Se Thomas Mann ci ricordava nelle sue Considerazioni di un impolitico (1918) che 'fu alla scuola di Nietzsche che si pote' iniziare a vedere il concetto dell'artista e quello del conoscitore procedere di pari passo', di converso, possiamo oggi ben dire che dalla scuola di Mann apprendiamo il senso anti-ideologico delle prassi creative, dove senso fortemente estetico ed etica si fondono implacabilmente.
Non servono, in altri termini, forse, le solite intellettualizzazioni verbali sui disagi in atto, ne' i marchi o le etichette di troppa politica attuale, come d'altra parte i soliti nomi nel circolo dell'arte, della cultura, del pensiero e della libera espressione di se'. Ma la buona volonta' di infrangere le logore logiche che conosciamo, per iniziare a ridare vigore ad una citta', rimetterne attivamente in moto le ricchezze, dare senso a dei vissuti.
Chiamateli pure laboratori, come oggi e' di moda fare a proposito di qualsivoglia cosa, o, con Michel Foucault, eterotopie, piu' semplicemente ''vie d'arte'', io preferisco chiamarli nuovi avventi.

Emanuele Enrico Mariani (emanuelema@alice.it)

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Nota informativa: chiunque, artisti, artigiani, associazioni etc., volesse partecipare al progetto o conoscere il calendario dei prossimi eventi ed avere informazioni maggiormente dettagliate puo' fare riferimento ai seguenti recapiti ed indirizzi:Via Neve, 16 - Fax: 0922-29949 - Per info. Sig. Cumella: 329-2808008. Presidente F. Cumella: 334-17211331. Email: associazioneculturart@gmail.com.