LA STORIA DI DANILO DOLCI AL TEATRO DI LORENZO

 Elio Vittorini, Giorgio Napolitano, Norberto Bobbio, Giorgio Capitini, Furio Colombo, Carlo Levi, Bruno Zevi, Padre David Maria Turoldo, Don Zeno Saltini, Bertrand Russell, Jean Paul Sartre, Luca Cavalli Sforza, Giacomo Manzù, Aldous Huxley, Erich Fromm, Vittorio Gassman e Furio Colombo, sir Laurence Olivier, Joan Baez, Piero Calamandrei, Ferruccio Parri.    Può una persona che è stata in contatto ed ha avuto collaborazioni con personalità di tale levatura, riconosciuta a livello internazionale, più volte candidata al Premio Nobel per la Pace, vincitrice del Premio Lenin, essere quasi del tutto cancellata dalla memoria collettiva? Nel nostro paese sì. E molto spesso tocca al mondo dell’arte ridare vita a figure importanti che le istituzioni non hanno saputo - o voluto – mantenere vive.

Il testo “È vietato digiunare in spiaggia” è rielaborato da Renato Sarti e Domenico Pugliares sotto forma di lettura al pubblico mediante una recitazione semplificata degli stessi attori, unici presenti sulla scena.

Il testo tratta soprattutto del famoso processo che subì per aver organizzato lo sciopero alla rovescia il 2 febbraio 1956. Rifacendosi all’art.4 della Costituzione, per protestare contro la disoccupazione e la miseria, invece di incrociare le braccia o assaltare sedi padronali o istituzionali, i manifestanti agirono in modo assolutamente pacifico, sistemando una vecchia strada impraticabile. L’azione nonviolenta non fu portata a termine per l’intervento delle forze dell’ordine.

Dolci fu incarcerato, processato e, nonostante l’arringa in sua difesa fosse pronunciata da Calamandrei - uno dei padri della Costituzione Italiana – condannato.

Un paradosso, diventato normalità, che si fa teatro, capace di evocare dai piccoli fatti quotidiani ai grandi dilemmi, l’Italia lacerata di quei tempi. La ricostruzione del processo e della realtà in cui si svolsero i fatti scorre, alternando poesie di Dolci, filastrocche dei cantastorie, arringhe degli avvocati e requisitorie del Pubblico Ministero (raffinati esempi dell’arte oratoria).

Sul palco dunque solo due attori che di volta in volta scelgono i fatti più salienti, rappresentati unicamente con la parola e le musiche. Questa rielaborazione punta l’attenzione alla parte più introspettiva dello spettatore, che crea un suo immaginario servendosi unicamente della parola e delle musiche.

Lo spettacolo, organizzato dal Centro Culturale PPP Pasolini di Agrigento col patrocinio della Regione Sicilia, è previsto sabato 28 luglio ore 20.00 ad ingresso gratuito. Info 328 7671914