I FRATELLI MANCUSO E LORENZO REINA OLTRE LA MODERNITÀ di Giovanni Taglialavoro

I fratelli Mancuso e Lorenzo Reina modi particolari di essere siciliani. Modi che si confrontano con la modernità, che osano insieme esserne espressione e suo possibile superamento. La musica e i testi di Lorenzo ed Enzo Mancuso non hanno nulla a che vedere con il repertorio sicilianista, né tanto meno col folklore, forma subalterna di resistenza alla modernità. Rappresentano una variante legittima e altrettanto plausibile della musica contemporanea dilatando l'area tematica tradizionale fatta di devozione, sentimenti e rabbia sociale, fino ad includere le presenti tragedie della migrazione di popolo. Lorenzo Reina trasforma la materia non solo in sculture magistrali ma anche in luoghi dello spirito, dando alle pietre e agli spazi un'anima e alle anime, disposte al rischio, un'occasione di sperdimento e di possibile ritrovamento. Non arcaicità ma postmodernità, proposta aperta di camminamenti, sentieri che hanno fatto i conti con la potenza del soggetto e delle sue pretese oggettivazioni e intuito mete di libertà dentro uno sviluppo consapevole e critico delle radici.

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Il giovane regista palermitano Dario Guarneri ha presentato la sua opera prima, 'Chifteli', lo scorso 11 ottobre a Catania. Il film racconta l’avventura dei fratelli Mancuso, una storia di emigrazione, solitudine e riscatto grazie alla forza della musica e della memoria della propria terra. Emigrati a Londra, dove lavorano in fabbrica, per Enzo e Lorenzo la musica è l’unico conforto: l’uso di strumenti della tradizione e il recupero di antichi moduli esecutivi consentono ai Mancuso di ricomporre la propria identità, la propria appartenenza alla Sicilia. E al contempo consentono di restituire al pubblico una ricchissima antologia di brani legati alla tradizione e alla storia dell’isola e delle sue genti. Un lavoro di ricerca che li ha trasformati in vere e proprie icone culturali della Sicilia e della sua musica.

IL VIDEO di Dario Guarneri | LE FOTO di Angelo Pitrone