2020 UN ANNO RISCHIOSO, SPUNTI PER UNA RIFLESSIONE di Rosario Zammuto

E’ un sabato mattina di fine 2020 e ripenso a come ho trascorso i sabati degli ultimi 10 anni.
Penso a come le mie abitudini siano state stravolte negli ultimi mesi per vicende tristi, compresa la perdita di amici causa pandemia (il “mostro”), e per fatti più lieti come il cambiamento di lavoro.
Penso anche a come i fatti brutti siano spesso improvvisi mentre quelli belli raramente lo sono perché arrivano dopo periodi di duro impegno e sacrificio.

Vicende e fatti personali si intrecciano a volte con episodi di interesse internazionale come la pandemia, di cui nessuno in verità avrebbe mai voluto interessarsi. Fatti che mostrano che le vicende personali sono sempre, o dovrebbero essere sempre, interesse di tutti perché nessuno può farcela da solo! Sta a noi cogliere il lato buono di quello che ci accade. Una volta tanto sta anche noi, non solo ai politici. Dipende anche da noi!

La Valle dei Templi: la bellezza salverà il mondo!

Il Covid porterà sicuramente dei cambiamenti nella nostra vita. L’incertezza e i cambiamenti fanno parte della vita di ognuno. L’incertezza è un tema con cui mi confronto ogni giorno essendo il rischio e l’incertezza il mio mestiere. Li studio, li discuto, li analizzo, mi confronto con amici e colleghi sulla loro definizione e sul modo corretto di quantificarli. Finché tutto rimane sul piano teorico ognuno ha la sua interpretazione di incertezza e ognuno percepisce il rischio in maniera diversa.
Quando ci confrontiamo con la realtà, vera maestra di vita, allora siamo tutti d’accordo su che cosa sia veramente l’incertezza: l’imponderabile, il cigno nero, l’evento imprevedibile, quello che ci accade nostro malgrado e che pensavamo potesse accadere solo agli altri.

Ne abbiamo visti negli ultimi 20 anni di eventi imprevedibili e ogni volta abbiamo pensato che eventi così non si erano mai visti. Solo per citarne alcuni, l’attentato alle Torri Gemelle ha sconvolto tutti, messo in ginocchio il paese più potente del mondo, e non solo, ma …. non è successo da noi. La Sars e altre pandemie che si erano diffuse in Oriente sono state tremende ma non sono accadute in Occidente. Ancora una volta non è successo da noi; noi siamo puliti, mica sporchi e puzzolenti come loro, avrà sicuramente detto qualcuno. Noi siamo diversi. A noi non potrà mai accadere. E invece eccoci qui a combattere con un “mostro” così orrendo che al confronto gli orchi delle favole sono amici affettuosi!

Molti avranno pensato e pensano ancora in questo modo. A noi non accadrà mai. Io penso in questo modo quando … non ci penso! E’ strano come le cose che ci vengono naturali spesso non siano quelle giuste da fare; ci viene naturale pensare di essere intoccabili. Sono i trucchi con cui la natura ci fa essere spensierati per vivere più leggeri e affrontare con più forza le vicende della vita. La natura ci illude ma noi abbiamo il dovere di fare uno sforzo di consapevolezza e agire di conseguenza; solo così possiamo incorporare nelle nostre azioni le conseguenze sul nostro presente e sul nostro futuro e, soprattutto, sulle generazioni future. Finché non sappiamo valutare le conseguenze del “fumo” sulla nostra salute è un problema solo nostro (anche se non del tutto!) ma quando non sappiamo valutare le conseguenze di buttare una sola cicca di sigaretta per terra (è ovviamente solo un esempio) vuol dire che siamo miopi ed egoisti. Lasciare pulito il nostro territorio, come facciamo ognuno nelle nostre case, non è solo una questione di educazione e di rispetto verso gli altri, è una questione di sopravvivenza della Terra. Quelli bravi dicono che la “bellezza salverà il mondo”. In questo senso è davvero così se pensiamo che preservare beni storici e artistici unici come, per esempio, la nostra Valle dei Templi ha questo significato salvifico della “valle terrestre”.

Tutti abbiamo sottovalutato il “mostro” così piccolo ma così forte da cambiarci la vita e le menti. All’inizio neanche io credevo si potesse arrivare a tanto. E’ proprio vero quello che scrive Taleb nel suo libro “Giocati dal Caso” quando ci da a mio avviso la migliore definizione di incertezza con queste parole: “I numerosi accadimenti che possono turbare qualsiasi condizione umana non ci permettono di essere arroganti sulla base di ciò di cui godiamo oggi o di ammirare una felicità che può, nel corso del tempo, subire cambiamenti. Infatti, il futuro incerto è ancora da venire, con tutta la sua possibile varietà, e possiamo definire felice soltanto colui cui la divinità abbia concesso felicità continua fino alla fine”.

Non necessita nessun commento questa citazione di Nassim Taleb. Credo che vada imparata a memoria e recitata come una presa di consapevolezza del ruolo e dei limiti dell’essere umano nell’universo. Siamo abituati a pensarci, a pensare a noi stessi, come esseri “intelligenti” in grado di comprendere tutto, capaci di cambiare e dominare il mondo quando, invece, non siamo che piccoli soffi di vento che passano e vanno via lontano in un attimo. Piccoli soffi di vento che dimenticano di essere “felici di soffiare”!

Il Sole, il Vento, la Pioggia, la Terra, se noi continuiamo a essere “intelligenti” come siamo stati negli ultimi secoli, si possono facilmente ribellare per difendersi perché sono più forti e intelligenti dell’uomo. La Natura si difende, la natura non sbaglia mai. La Natura forse ci sta dicendo che abbiamo oltrepassato il limite. E l’Uomo forse sta iniziando a capirlo. E’ notizia recente l’accordo in sede Europea secondo il quale gli Stati Europei dovranno ridurre le proprie emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030. Meglio tardi che mai! E’ da qualche anno che in Finanza si parla di investimenti sostenibili, di sostenibilità ambientale, di governance aziendale, di tematiche riguardanti i giovani, il futuro dei giovani. Giovani a cui lasceremo un pianeta pieno di inquinamento e di povertà.

Intelligenza Umana, Avidità e Furbizia

L’Uomo non si differenzia dagli altri animali per intelligenza, così abbiamo creduto per troppo tempo. Oggi lo studio dell’Intelligenza Artificiale ci apre nuovi mondi su cosa sia essere “intelligenti”. L’uomo si differenzia dal resto degli esseri viventi per malvagità, furbizia, avidità e “chiacchiericcio”. Secondo Yuval Harari, grande storico e scrittore acuto, l’Uomo domina sugli altri esseri viventi non perché sia più intelligente (tanto che persino una macchina può essere più intelligente dell’uomo) ma perché è in grado di “cooperare grazie ai miti” (al chiacchiericcio appunto). In effetti, sono tante le teorie economiche e filosofiche che teorizzano che senza miti e avidità l’uomo non sarebbe andato sulla Luna e non si appresterebbe ad andare su Marte. L’uomo è in grado di inventare storie che non hanno riscontro nella realtà fattuale esterna alla propria mente e di crederci anche quando questi miti comportano gloria per alcuni “faraoni” e povertà per molti “schiavi”.
Che strana creatura che è l’uomo devono aver pensato i Marziani che sono stati sulla Terra. Mi viene da pensare che non sia affatto improbabile che i marziani siano arrivati sulla Terra e dopo attente riflessioni abbiano preferito tornare al loro mondo prima di venire contagiati dalla nostra malvagità, furbizia e avidità.
Basta guardare la storia per rendersi conto quel che dico sull’Homo Sapiens.
In verità, basta guardare intorno a noi, la vita di ognuno è piena di esempi che confermano la mia impressione (e per fortuna anche di esempi che la smentiscono!!! In fondo in fondo credo nell’Uomo ... come scrivo più avanti). Che senso ha, per esempio, e dove ci sta portando, la continua ricerca del profitto fine a se stesso. L’economia è importante, l’homo sapiens è prima di tutto homo oeconomicus nel momento stesso in cui cerca di procurarsi il cibo. Perché però affannarsi a procurare per se stessi cibo per sfamare un’intera città quando ci sono interi “popoli” nel mondo che muoiono di fame? Perché, per esempio, un’azienda che fa milioni di utili ogni anno va alla disperata ricerca della crescita senza fine, a tutti i costi, anche pugnalando alle spalle i propri dipendenti che sono stati fedeli per decenni? L’uomo va al di là del branco, della famiglia, della ristretta cerchia di relazioni che una mente umana può intrecciare. Per esempio, la famiglia fatta di persone e di relazioni si trasforma in Stato basando l’unione sulla fede in una Nazione (fino alla degenerazione estremista del concetto che conosciamo tutti), l’amore verso i propri cari e verso la natura si trasforma in amore verso un dio basato sulla fede in un creatore che ognuno immagina nella propria mente a modo suo (e anche qui non devo ricordare cosa sono in grado di fare i fanatismi religiosi). E l’homo sapiens ed oeconomicus si trasforma da agricoltore in commerciante fino a diventare imprenditore con le sua aziende a “responsabilità limitata” che l’ingegno umano ha creato dal nulla. Avete mai incontrato per strada Facebook? Intendo dire l’”azienda Facebook”, quella che tutti utilizziamo e che grazie a noi ha creato una ricchezza più grande dei tesori di un intero Stato. Tutti sappiamo cosa sia una pietra, un albero, il cielo, il mare che sono sempre esistiti e ci hanno preceduto. Avete mai pensato cosa sia una “società”, Facebook è solo un esempio, un “imprenditore” e cosa sia la libertà imprenditoriale? E’ un concetto “astratto” inventato dall’uomo, dall’intelletto dell’uomo che immagina cose che non esistono nella realtà per governare il mondo attraverso la costruzione di miti e di entità “inventate”, uomo che con la propria “intelligenza” e la propria furbizia rischia di fregarsi da solo come nella favola che mi raccontavano da bambino: un contadino piangeva perché gli era morto l’asinello, un passante vedendolo così triste gli chiese il motivo di quel pianto a dirotto e il contadino “furbo” rispose: “è morto il mio asinello, proprio adesso che lo avevo abituato a digiunare per un mese!”.
E’ questo l’uomo oggi, furbo, avido ma miope come una talpa. Non vede che sta distruggendo il pianeta e il pianeta allora si sta ribellando! Per fortuna, per questo motivo stanno iniziando a nascere aziende che si sono accorte di questo eccesso di stortura e ingiustizia umana e che nel loro statuto inseriscono anche la distribuzione di parte degli utili per finalità sociali. Speriamo che sia una tendenza che si diffonda e non una moda passeggera. Il fatto è che tra dire di essere “sostenibili” ed essere sostenibili c’è un mare di differenza, lo stesso mare che le aziende davvero sostenibili contribuiranno a curare, si spera, nei prossimi anni. Spesso ci si professa “aziende sostenibili” solo perché va di moda farlo. E spesso ci si professa persone “intelligenti” pensando che sia una qualità diversa dall’educazione e dal rispetto degli altri e della natura.

L’uomo “intelligente”, il gusto della vita e il futuro dei giovani

La mania di grandezza ci porta ad accumulare cose e ricchezze solo per il piacere di avere più degli altri senza minimamente valutare il rischio di ritrovarsi in mano un pugno di sabbia che svanisce e si disperde per terra appena apriamo le mani al futuro e le tendiamo verso la sostenibilità ambientale e l’inclusione sociale.
Abbiamo perso i valori veri, i valori migliori che pur ci sono in fondo all’uomo, che ha dimenticato di essere felice. La felicità è un momento, la felicità sono diversi momenti che grazie ai ricordi e alle fotografie del passato ci appaiono con il tempo nella loro autenticità. Momenti che mentre li viviamo forse non capiamo veramente nella loro grandezza e bellezza. Pirandello in “L’Uomo dal Fiore in Bocca” ci spiega bene questa incapacità dell’uomo di vivere il qui e ora ricordandoci che “ la felicità arriva da lì, dai ricordi….perché la vita nel momento stesso in cui la viviamo è così ingorda di se stessa che non si lascia assaporare”. La vita è ingorda di se stessa! L’uomo è ingordo, volendo vivere sempre meglio alla fine non fa altro che dimenticarsi di come si vive veramente bene!

In questo sabato che “pian piano se ne va” penso a chi il “mostro” ha portato via e che adesso ci guarda dal cielo.
Spero che questa pandemia sia un campanello d’allarme che scuota le coscienze di tutti quelli che possono rendere migliore il futuro dei nostri giovani.
Lasciamo un bel ricordo di noi alle future generazioni.
Lasciamo loro una Terra ancora da respirare per vivere veramente da Uomini Intelligenti.

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