SI FA PRESTO A DIRE 'MEDIOEVO' di Pepi Burgio

Occorrerà che al più presto, una volta emancipatosi dalla strenua difesa delle magnifiche sorti e progressive minacciate in riva all’Adige, qualcuno ricordi urbi et orbi che soltanto una stratosferica insipienza può consentirsi di assumere il Medioevo quasi fosse una fetida, immonda latrina.

E dire che ritenevo ormai superata da tempo la rappresentazione iconografica che proponeva il mio caro e ingenuo sussidiario delle scuole elementari: un inquietante castello abbarbicato su di uno spigoloso ed inaccessibile massiccio roccioso, visto dal basso per accentuarne l’abissale asimmetria con i conseguenti rimandi simbolici. E la fitta pioggia, e le brume di un perenne

autunno, a rimarcare la miseria, le epidemie, l’ignoranza, la superstizione ed il fanatismo secondo canoni desunti dalla vulgata di un illuminismo alle vongole. E forse serve a poco ricordare che questi deprecati mille anni di storia, sono tra l’altro stati impreziositi da uomini, donne e istituzioni, fondamentali della nostra identità europea. Da Carlo Martello a Giovanna d’Arco, da Gioacchino da Fiore a Giotto, da Costanza d’Altavilla a Federico II; e da Anselmo d’Aosta a Dante, dalla civiltà arabo-musulmana del meridione d’Italia a quella comunale della parte centrale e settentrionale dello stivale, dalla scuola siciliana alle prime Università di Bologna e Padova. Passando per la Magna Charta e l’Habeas corpus, la formazione degli stati nazionali e l’importante teoria dell’origine contrattualistica del potere sovrano, elaborata nel monastero di Cluny. E ancora il Duomo normanno di Monreale (definito qualche anno fa il più bel monumento del mondo), e la Summa Theologiae di s.Tommaso, e la Cappella Palatina e prima ancora i duecento monasteri benedettini sparsi un po’ dappertutto, oasi produttive oltre che luoghi di carità, di meditazione e di preghiera. E il capitalismo, che a giudizio di Rodney Stark fece la sua prima comparsa nelle grandi tenute monastiche cattoliche nel lontano IX secolo. Lo stesso che ci ricorda le realizzazioni compiute dall’Europa medievale nella musica (furono i musicisti medievali a sviluppare la polifonia, il suono simultaneo di due o più linee musicali, da cui l’armonia); nell’arte e nell’architettura col romanico che ha preceduto l’ancor più notevole periodo gotico, fra l’altro con la splendida Cattedrale di Chartres, e i sorprendenti progressi dell’arte vetraria e della pittura.

La conclusione a Jacques Le Goff. Il Medioevo è stato il periodo in cui è apparsa, o si è costituita l’Europa. Se le varie epoche della civiltà hanno un ruolo, una missione nell’insieme dello sviluppo storico, si può affermare che la missione del Medioevo è stata quella di far nascere, di generare l’Europa.

Drammaticamente inattuale.

 

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