A FABIO, PARTITO IN FRETTA di Pepi Burgio

A un caro amico, partito in fretta un anno fa per una meta avvolta nel mistero, alcuni versi, forse non alti ma schietti assai, per cattivarci il suo perdono. Il nostro, è presto, oggi non viene: la sua presenza esuberante troppo ci duole. 

Un bel giorno me ne vado
sono stanco e stufo
lascio le stanze
i gradini della scala
briciole e cenere
e tutto il resto avanzato
in pacchi e pacchetti
che qualcun altro aprirà.
Sull’uscio una luce
rade il cielo
lo fa calvo concavo orrendo
mi chiudo nel guscio delle palpebre
cammino e incespico
in un pacco in un braccio teso
in un lamento che dice
Non pestarmi col piede 

dammi la mano.

Bartolo Cattafi

categorie: