NON E' L'UOMO PER LA LEGGE MA LA LEGGE PER L'UOMO di Antonio Contrino

Oggi ho infranto la legge. Sulla litoranea per Punta Bianca ho incontrato cinque persone, di quelle che capisci subito che sono appena scese da un barcone che ha attraversato il Mediterraneo, e, fortunate, sono arrivate vive e non sono state (ancora?) bloccate. Se ne incontrano tante, andando di mattina da Agrigento a Licata. C'era fra loro un ragazzo, dallo sguardo stanco e impaurito, che quasi barcollava. Mi ha subito fatto pensare a mio figlio, che ha circa la sua età e dormiva beato nel suo comodo letto, e a quel bambino palestinese che diventò famoso morendo assieme e fra le braccia del padre sotto il tiro incrociato dell'esercito israeliano e dei cecchini di una delle fazioni palestinesi. Ho dato loro il pane che avevo appena comprato, li ho fatti telefonare ad un parente che avevano in Italia, li ho accompagnati ad Agrigento alla stazione degli autobus (il parente mi ha detto che la loro meta era Milano), ho dato loro il poco denaro che avevo. Ho visto nei loro occhi smarriti un lampo di fiducia. Sono felice.
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