Submitted by Suddovest on Tue, 24/02/2009 - 10:22
Sicilia: un marocchimo morto di freddo a Messina, e ad Agrigento un prete accusato di considerare fratelli"i marocchini".
Submitted by Suddovest on Fri, 20/02/2009 - 09:05
Idea: perchè non relizzare un C.P.T.
Submitted by Suddovest on Thu, 19/02/2009 - 00:10
"Maroni si convinca di quanto sia insensata la sua politica della ''cattiveria'' per gestire il delicato problema dell'immigrazione''. Lo dice l'onorevole Angelo Capodicasa commentando i gravi fatti verificatisi oggi a Lampedusa. ''Sono bastate poche settimane perché si evidenziasse quanto sia scellerata una politica che produce solo tensioni, disordini e nessuna vera soluzione del problema''. ''Quanto successo oggi a Lampedusa era ampiamente prevedibile: siamo stati facili profeti nel denunciare quanto fosse esplosiva la situazione, nel corso della visita della delegazione del Partito Democratico, guidata dall'onorevole Franceschini, che visitando il centro nelle scorse settimane, ha potuto verificare direttamente il sovraffollamento e la precarietà delle condizioni igienico sanitarie''. ''Urge una modifica degli orientamenti del Ministro e del Governo, – aggiunge il parlamentare Democratico - Urge una presa di posizione del Presidente della Regione Siciliana: la finisca di fare il pesce in barile; assuma una posizione forte e seria; ricordandosi che Lampedusa fa parte della regione di cui è Presidente''. ''E' intollerabile che una delle aree pregiate della Sicilia, che potrebbe costituire una opportunità di crescita della nostra economia, diventi oggetto di sperimentazione di improbabili politiche di respingimento. Queste politiche non potranno avere altro esito che aggravare lo stato di disagio della popolazione residente, creare inutili tensioni senza minimamente alleviare, né tantomeno risolvere, il problema degli sbarchi e dell'immigrazione clandestina''. ''Lampedusa non può diventare la ''cavia'' di questo Governo, conclude Capodicasa, trasformandosi in un '''carcere a cielo aperto'' dove ogni arbitrio viene consentito nei riguardi di chi immigrato o richiedente asilo politico approda sulle nostre coste''.
Submitted by Suddovest on Sun, 26/10/2008 - 22:24
Monreale, 21 ottobre 2008. In un angolo tra i più ameni di Monreale esiste un antico convento in cui vivono unicamente quattro suore. (E’ uno dei tanti luoghi religiosi così utilizzati in Italia). Costruzione molto bella, panorama mozzafiato. Passeggio con un’amica e la porto a vedere il panorama. C’è movimento davanti al portone illuminato, una scritta nell’insegna: “Oasi” e qualcos’altro. Ci sono forze dell’ordine, una famiglia con tre bambine, una signora col pettorale della Croce Rossa che tiene in braccio un bambino di colore. Lo mette a terra, ci gioca, lo riprende in braccio, affettuosissima. Ne ripete il nome come a volerlo proteggere - il bambino e il suo stesso nome: Destiny. Il bimbo fa i suoi suoni, batte le mani, balla in tondo come a un ritmo ancestrale. “Destiny, che fai, così ti gira la testa!”. La signora della Croce Rossa lo riprende in braccio, lo avvolge di attenzioni, lo asseconda. Sa che ha la vita nelle mani. Lo accarezzo, me lo affida, è stupita: “Guarda, è il primo uomo da cui si fa prendere in braccio. Lo lasci pure, lo metta a terra”. Destiny riprende a vorticare. Un signore vuole portarlo dalla madre, dentro il convento, ma lei se lo riprende in braccio, dice che la madre lo tiene sempre a letto, che è depressa. La signora fuma, è in apprensione, il suo racconto spiega perché.
Submitted by Suddovest on Thu, 02/10/2008 - 23:00
[img:1 align=float_right title=none] Per il terzo anno, Palma di Montechiaro, con la rassegna Voci del sud, si propone come luogo di confronto culturale sui problemi della condizione meridionale. E poiché, pur nella diversità delle situazioni storiche, economiche, sociali e culturali ci sono tratti comuni nella condizione dei sud del mondo, non solo nelle problematiche sociali, ma anche nella ricchezza culturale, la rassegna palmese, sempre più, non dà voce solo al nostro sud, ma ai sud del mondo.
Submitted by Suddovest on Fri, 12/09/2008 - 16:37
[img:1 align=float_right title=none] Dall'11 al 13 settembre ad Agrigento si è svolta
Liberetà, la seconda manifestazione regionale organizzata dagli aderenti allo Spi-Cgil. Il calendario degli eventi è stato ricco di iniziative, incontri e vi hanno preso parte personalità di spicco della società e della politica. Fra essi, Andrea Camilleri, scrittore, il giornalista Enrico del Mercato de la Repubblica, Nino Fasulo direttore de 'Il Segno', l'attrice Lia Rocco, molti quadri del sindacato regionale. Fra i temi trattati negli approfondimenti, quello dell'immigrazione con una conferenza sul tema 'Ma gli immigrati sono solo fuorilegge?' al foyer del Teatro Pirandello di Agrigento con gli interventi, fra gli altri degli ambasciatori di Senegal e Marocco, Papa Cheick Saadibou Fall e Tajeddine Baddou.
Submitted by Suddovest on Wed, 03/09/2008 - 18:20
Caro Maestro, quando, quindici anni fa, ti scelsi come patrono per apprendere i rudimenti di un mestiere scabroso e divorante, quale quello che tu onori ogni giorno con la tua regolare caparbietà e io ogni giorno tradisco con ogni sorta di impensabili divagazioni, mi è stato subito chiaro che la tua sarebbe stata una pedagogia silenziosa, omissiva, reticente. Nemmeno l'esempio muto ed eloquente c'era da aspettarsi, poiché l'ostentazione dell'esempio ti sarebbe parsa uno scandaloso cedimento a quella vanità donnesca di cui non c'è traccia alcuna nella tua asciuttissima biografia.
Submitted by redazione on Mon, 01/09/2008 - 09:13
Oggi ho infranto la legge. Sulla litoranea per Punta Bianca ho incontrato cinque persone, di quelle che capisci subito che sono appena scese da un barcone che ha attraversato il Mediterraneo, e, fortunate, sono arrivate vive e non sono state (ancora?) bloccate. Se ne incontrano tante, andando di mattina da Agrigento a Licata. C'era fra loro un ragazzo, dallo sguardo stanco e impaurito, che quasi barcollava.
Submitted by Suddovest on Mon, 11/08/2008 - 17:12
Un giovane africano nella ricca Agrigento
Semideserto il locale, il ristoratore non cerca più la ragione della sua scarsa fortuna: l'ha già trovata. Né la discutibile qualità dei cibi, né lo sdegnoso servizio, né l'arbitrio dei prezzi: i nivuri! Supponendo un'improbabile solidarietà razziale nei pochi, distratti passanti che non si curano del suo caso, ringhia, ma con prudenza, all'indirizzo di alcuni senegalesi che non lontano intrattengono allegro simposio. Dall'invettiva non emerge con chiarezza se sia principalmente il suono della lingua wolof o il colore scuro della pelle o la religione islamica a provocare l'inappetenza della folla potenziale dei suoi avventori: "ma ora li prendo a gargiate", avverte. Nel silenzio dell'ora e del vicolo, la minaccia si arena sul basso fondale della sua espressione biliosa: anche il suo razzismo sembra una complicazione della sua dispepsia.
Submitted by Suddovest on Mon, 11/08/2008 - 17:02
Depuis son apparition sur la terre, l'homme est toujours en quete d'une amelioration considerable de ses conditions vitales. Quitter un territoire pour un autre est aussi pour l'homme une maniere de chercher à ammeliorer ses conditions de vie. Les raisons qui poussent l'etre humain a laisser son territoire d'origine pour s'installer vers un autre peuvent etre d'ordre économique, sociale, politique ou naturelle. Le sujet qui fait l'actualité de nos jours, est celui de l'immigration clandestine.
Pourquoi une immigration clandestine au lieu d'une immigration légale ?
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