Submitted by Suddovest on Thu, 22/11/2007 - 22:10
Stupore: quello che tutti pensavano, e solo alcuni denunciavano, adesso ha prove documentali, si impone per tabulas: con Berlusconi al governo, con l'attuale sistema televisivo, si crea un monopolio informativo e comunicativo mortale per la democrazia.
I verbali della Guardia di Finanza valgono da soli come e più di 100 libri e di 100 interventi parlamentari sul conflitto di interessi e sul sistema radiotelevisivo italiano.
Le Bergamini, i Del Noce e i Cattaneo i Minun erano stati messi in quei posti di comando per tutelare gli interessi politici, e non solo, di Berlusconi.
Assolutamente semplice. E naturale aggiungerei: chiunque, al posto di Berlusconi, avrebbe fatto esattamente quelle scelte. Non stiamo parlando della rapacità di un uomo, Berlusconi, stiamo indicando un limite strutturale della nostra democrazia che con Berlusconi assume proporzioni mostruose e uniche al mondo ma che non si riduce alla sua persona.
E' utile che gli scandali esplodano: in questa fase di rimodulazione del quadro politico può e deve tornare centrale la questione della disciplina democratica degli spazi della informazione e della comunicazione.
C'è un fatto nuovo: non è solo la sinistra cocciuta e irriducibile a dover porre la questione.
Casini prima e adesso Fini hanno provato direttamente cosa vuol dire scostarsi dalla cieca ubbidienza a Berlusconi: attacchi diretti e senza limiti etici e di buon gusto da parte del sistema comunicativo berlusconiano.
E come nel sistema mafioso non sempre i killer aspettano ordini dai politici di riferimento per eliminare chi dà fastidio, ( si avverte nell'aria) nello stesso modo a Mediaset o nella stampa berlusconiana non è strettamente necessario che arrivi un comando dall'alto per dare fuoco alle batterie della derisione o dell'oltraggio, se ne annusa l'aria.
Dunque Fini e Casini e non solo il centro sinistra.
Submitted by Suddovest on Fri, 13/04/2007 - 11:10
Io so chi ha distrutto le mura medievali, le torri chiaramontane e le antiche porte negli anni venti; io so chi ha avviato negli anni cinquanta l’assalto alla valle dei templi spingendo la città verso sud auspicando case attorno ai templi, come Roma e Siracusa, opifici industriali nella piana di San Gregorio; io so chi ha costruito, e perché, gli orrendi palazzi sulla collina, deturpando in modo atroce la ‘forma urbis’, cresciuta attorno al nucleo arabo, consegnataci da mille e cento anni di storia; io so, chi ha fatto sparire il mare dalla vista dei sanleonini, per miserabili tangenti negl
Submitted by Suddovest on Wed, 15/11/2006 - 00:00
Ma siamo sicuri che la satira degli anni sessanta contro la sicilitudine e i suoi arcaismi, al cinema, in tv, ovunque si sia espressa, abbia avuto una qualità progressiva? Abbia aiutato cioè i siciliani a liberarsi dei fardelli oppressivi del familismo e del maschilismo?
Submitted by Suddovest on Mon, 27/02/2006 - 00:00
Submitted by Suddovest on Thu, 06/10/2005 - 00:00
Submitted by Suddovest on Wed, 28/09/2005 - 00:00
SPUNTI PER UNA INIZIATIVA POLITICO-CULTURALE AD AGRIGENTO
Submitted by Suddovest on Wed, 08/06/2005 - 00:00
La disciplina del referendum abrogativo va rivista. L’obbligo del quorum, misurato sul numero degli elettori iscritti nelle liste elettorali, di fatto rende impossibile la vittoria di chi sostiene il sì all’abrogazione. Il gioco è truccato poiché l’astensionismo attivo va a sommarsi con una quota di astensionismo ormai fisiologico per cui basta l’astensione di un 25% di elettori favorevoli alle leggi da abrogare per vanificare qualsiasi referendum.
Submitted by Suddovest on Mon, 23/05/2005 - 00:00
A sinistra non alimenterei particolari preoccupazioni. La sinistra semmai ha un altro problema in Sicilia, antico e mai risolto: come reagire alla crescita dell’autonomizzazione di una parte del blocco della destra? Dovrà inseguirlo o combatterlo? E’ successo tante altre volte nella storia del nostro paese che in Sicilia, alla vigilia di svolte politiche nazionali significative, il blocco dominante locale, che pur sosteneva il vecchio equilibrio nazionale, in previsione del suo declino, si divide e una parte si ridefinisce invocando le ragioni di una autonomia conculcata.
Submitted by Suddovest on Sun, 22/05/2005 - 00:00
Ieri un servizio, al TG ‘Studio Aperto’, riportava la notizia di un cane abbandonato in un bidone della spazzatura.
Il tono della giornalista era mesto ma anche indignato, la musica caricava il senso di colpa all’intera umanità. Primissimi piani del cagnolino preparavano la chiusura , davvero sbalorditiva: il cane si è salvato, diceva la giornalista (?) ma chissà se in futuro potrà riavere fiducia nell’uomo!
Gli anglosassoni definiscono il giornalista ‘cane da guardia del cittadino’ qui siamo al cittadino che fa la guardia al cane.
Submitted by Suddovest on Fri, 20/05/2005 - 00:00
Lo ha scritto Giuseppe Sottile sul Foglio: a Catania Berlusconi si illude di aver vinto, in realtà si consegna a forze locali che si impadroniranno della Casa delle Libertà. Detto in altri termini, e con una prospettiva più generale, il voto di Catania sancisce la sconfitta definitiva del berlusconismo ossia della pretesa di cambiare l’Italia in direzione liberale e liberista.
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