Corrado Alvaro fu molto amico di Luigi Pirandello, ne frequentava la casa, ne
ascoltava la voce quando leggeva agli intimi, per averne il giudizio, le opere
appena finite di scrivere, ne sentiva il fascino. Quando il maestro siciliano
spirò sul suo lettuccio in un triste giorno del dicembre 1936, racconta Alvaro
nella sua memorabile prefazione al "Tutto Pirandello" della collana
mondadoriana dei Classici Contemporanei Italiani (Milano 1956):