Agrigento tra le Alpi e le Piramidi

le belle lettere

 

LO SBARCO SULLA LUNA E L'ACQUA SVAPORATA di Giovanni Taglialavoro

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Attraversò il viadotto Morandi diretto in centro. Uscì per via Dante e costeggiò il fianco della collina franata nel 1966. Dopo un’ampia curva, vide alla sua destra, in alto, la chiesa dell’Addolorata e il varco tra essa e la roccia di tufo, bucata da grotte un tempo brulicanti di umanità e di bestie.

 

'CENTO MADRI' di Alfonso Lentini

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Una mitica città siciliana, un “principino” e le sue cento madri, opulente e inafferrabili, carnali e misteriose: in un’atmosfera surreale e soffocante un bambino cresce segnato da questa presenza femminile molteplice e variegata che tutto avvolge e tutto possiede.

 

SI CHIUDE IL CERCHIO PER SALVO MONTALBANO? di Dante Bernini

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Quale sarà il destino del commissario più celebre d’Italia?

 

GERLANDO? MEGLIO ETTORE di Gerlando Mangione

San Gerlando, Vescovo di Agrigento
San Gerlando, Vescovo di Agrigento

Il posto è un piccolo monolocale con annessa cucina a metà della via Comelico, stretta tra via Cadore e Via Friuli ad un passo dalla rigogliosa Piazza Libia. Sull´insegna un nome evocativo di succulente prelibatezze: "Il Dolce Forno".

 

SUD di Giandomenico Vivacqua

PRESIDE V.:- Signor F. (bidello), per favore, può pulire la palestra maschile?
 
SIGNOR F.:- Lo faccio, signor Preside, perché è lei che me lo chiede e se lei
mi chiede di buttarmi in un vallone io mi ci butto. Ma non è un lavoro che mi tocca.
 
PRESIDE V.:- Non le tocca? E come sarebbe che non le tocca?
 
SIGNOR F.:- Ma certo che non mi tocca, ché se io volevo lavorare mi restavo al mio paese, dove ho le terre. Sa quanto lavoro avevo lì? Io mi sono impiegato come bidello perché volevo il posto. Me lo spiega vossia che c'entra il lavoro?
 

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