Agrigento tra le Alpi e le Piramidi

occhiorecchio

 

L'ASSOLUZIONE di Vito Bianco

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§ Racconto §
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In fondo l'ho sempre saputo che prima o poi l'avrei fatto, che avrei deciso senza decidere di entrare in quel negozio per dare vita reale a quelle che sino a quel momento non erano che fantasie da bagno, come le chiamo io. Le fantasie da bagno sono quelle fantasie che hanno nel bagno il loro habitat ideale, e prendono forma mentre ti fai la barba o stai sotto la doccia o sei impegnato ad evacuare il male del mondo nella forma chimica delle deiezioni. E' in quei momenti che qualcosa dentro di te cede; è in quei momenti che la vita appare per quello che realmente è, ovvero un ostinato e insensato andare alla deriva consumando una cellula al secondo nelle quattro vie di una città dove il male e la sofferenza abbondano e il peccato ha sin troppa carne da addentare, e quasi ti convinci che è qui su questa terra che scontiamo le mancanze e le debolezze che sono parti ineliminabili della nostra imperfetta natura.
 

FELICE ESORDIO IN TEATRO DI SAVATTERI E GALLUZZO di Giovanni di Girgenti

Luigi Galluzzo e Gaetano Savatteri
Luigi Galluzzo e Gaetano Savatteri
Gaetano Savatteri e Luigi Galluzzo trovatisi di fronte ad una difficoltà insormontabile, ridurre per il teatro il romanzo di Ercole Patti "Un bellissimo novembre",  inventano un  'ritorno al futuro' che consente loro di portare sul palcoscenico l'eco del romanzo e di farci fare esperienza di come quel fatto raccontato da Patti possa avere influenzato le traiettorie di vita di chi ne fu testimone e protagonista e trasformato il luogo dove si svolse. Nel romanzo di Ercole Patti un ragazzo si innamora di sua zia Cettina, giovane e candidamente sensuale, e viene da lei iniziato ai piaceri dell'amore, ma quando scopre che la zia non ama solamente lui si uccide.
 

LA CITTA' DEL SOLE di Lia Rocco

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§ Racconto §

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FELICE, SE FOSSE UNO SCRITTORE di Vito Bianco

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§    Racconto    §
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Se quel mercoledì non fosse improvvisamente mancata l’acqua, forse non avrei mai saputo nulla. Invece quella mattina l’acqua dal rubinetto aperto non uscì. Si sentì un fischio, prima un fischio e poi un risucchio, e poi ancora uno sbuffo liquido, come l’estrema esalazione di un residuo rimasto a metà del percorso, sorpreso dal venir meno della forza che spinge il proprio contenuto verso la realizzazione del suo scopo: dare l’acqua agli assetati, l’acqua a quelli che sentono il bisogno di lavarsi.
 

CASA SUL MARE di Vito Bianco

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Le due donne gli voltavano le spalle. E mentre a passi lenti e svogliati si allontanavano dalla consolle di abete con la collezione di statue africane, Ludina disse che con quel tempo avrebbero potuto mangiare in terrazza. Sentì il sudore alla radice dei capelli per la paura che si voltasse a cercarlo con lo sguardo, che con la mano paffuta lo invitasse a seguirle, che magari tornasse a variare il solito rimprovero ormai consumato sulla sua incorreggibile inclinazione solitaria e peripatetica. Sarebbe bastato un attimo di quegli occhi neri per sciogliere tutto il suo poco coraggio.
 

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