Agrigento tra le Alpi e le Piramidi

occhiorecchio

 

ULTIMO GIORNO DI PONENTE di Alessandro Salas

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Un passo più un passo più un passo più un passo fanno cinquecento metri di spiaggia e una serie di orme lasciate a scomparire sulla sabbia. Camminando verso ovest sono lugubri ombre lunghe di sole basso settembrino e il vento che spinge da dietro, poderoso, maleducato se vogliamo, mafioso volendo, è il mio territorio questo, fuori dai coglioni. Ma è vento, poderoso quanto si vuole ma vento, non può impedire che ti volti, se vuoi, faccia al sole, a rimisurare per la decima volta questo fazzoletto di terra sbriciolata. Ed è tutt’un’altra storia, adesso. Non si sente più nulla se non lui che rumoreggia come mille lenzuola stese ad asciugare e solleva foulard di sabbia per posarli su altra sabbia che poi risolleva e poi giù e ancora e ancora.
Inutile vento.
Qui dura tre giorni. Uno. Due. Tre. Sempre. Come sapesse contare.
 

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