" Ci siamo": forse risolto il mistero del teatro riluttante e Agrigento tra poco potrebbe dirsi la città dei templi e del teatro.
Almeno questa è la speranza del direttore del Parco archeologico di Agrigento Giuseppe Parello che fatica a tenere la bocca chiusa: “ Ne riparliamo il 10 ottobre quando tutta l'area sarà scavata.”
Non aggiunge altro, ma i suoi occhi sono umidi per l'emozione.
Infatti al suo nome e a quello dell' assessore ai Beni Culturali Carlo Vermiglio potrebbe essere legata la scoperta archeologica più attesa, più inseguita, quella del teatro che si annuncia grande e in una posizione che più bella non si può.
La scoperta è il risultato della tenacia e lungimiranza amministrativa del direttore del Parco archeologico Giuseppe Parello, delle archeologhe che vi lavorano e dei giovani ricercatori del Politecnico dell’Università di Bari.
Il luogo della scoperta fa pensare alla 'Lettera rubata' di Edgar Allan Poe: se vuoi che nessuno trovi la tua lettera segreta, tienila in bella vista sul tavolo.
Col senno del poi si potrebbe dire che il sospirato teatro in effetti era in bella vista dagli uffici della soprintendenza, a pochi metri da essi, ma non verso il nord, come si ostinavano a cercarlo, ma verso sud.
L'annuncio ancora non c'è, le bocche sono cucite, ma molti indizi confermano che dopo almeno quattro secoli e mezzo di ricerche, finalmente, potrebbe riemergere, dal bosco di mandorli e ulivi della 'Civita', l'antica cavea teatrale.