Agrigento tra le Alpi e le Piramidi

pittura

 

LA GRANDE LUCE - UN RACCONTO di Tano Siracusa

Vincent van Gogh, 'Campo di grano con volo di corvi' (Wikipedia/pubblico dominio)
Vincent van Gogh, 'Campo di grano con volo di corvi' (Wikipedia/pubblico dominio)

V. guardò oltre la finestra  socchiudendo le  pupille, con la lenta, sospettosa curiosità di un gatto.  
Provava avversione per quegli animali inaffidabili, la cui unica regola di vita sembrava la ricerca di una incomprensibile soddisfazione. 
Ma come per i gatti i suoi tempi non erano governati dall’ora condivisa degli orologi, neppure per mangiare o dormire.  
Spesso scriveva e mangiava, a volte dipingeva in piena notte. 
Si era da poco svegliato in una stanza che non riconosceva, su un letto a una piazza e mezzo dove aveva dormito a lungo. Gli sembrava di avere trascorso un’enormità di tempo a sognare e adesso si sentiva uscito da un mondo appiattito, da una sconfinata superficie dove formicolava una luce verde e da vuote pareti dai colori smaltati, blu cobalto, ocra, arancio, azzurro oltremare, e quel rosso fiammeggiante, metallico, che sarebbe  piaciuto al francese, pensò all'improvviso. 
E le voci di nuovo che soffiavano nelle sue orecchie, gli insulti, le calunnie.
Su un tavolo accanto alla finestra c’era una Bibbia, una bacinella, una caraffa di vetro piena a metà d’acqua, e la sua pipa. 
Alle pareti erano appesi dei quadri di paesaggio, alla maniera di Corot, e il ritratto di una ragazza seduta, che fingeva di  sorridere stupidamente verso il fotografo. 
V., guardò di nuovo fuori, il cielo ancora bianco sopra i tetti delle case basse, il campanile della chiesa che gli parve leggermente inclinato verso destra. Il campanile di st. Bernard. 

 

I COLORI DEL RITORNO: BREVI RIFLESSIONI SULLA PITTURA DI AMELIA RUSSELLO di Emanuele Enrico Mariani

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Nella propria manifestazione artistica Amelia Russello ci dona traccia del chiaro-scuro geografico e intimo del suo migrare, del suo allontanarsi dalla terra che le appartiene. Ciò avviene come all’interno di un sogno-desiderio che narra della sua appartenenza generazionale e soprattutto del cuore al Sud, alle sue luci ed ai suoi paesaggi.

L’elemento autobiografico, come in un diario, spicca nella sua componente principale, poiché questo, come precisa Duccio Demetrio, «non è soltanto un tornare a vivere» nella resa letteraria, o nel caso specifico pittorica, che se ne compie ma, nel far confluire ciò che è stato nella disamina presente, come in una vita nuova, raccontarsi «è un tornare a crescere per se stessi e gli altri».

Nella più recente produzione di Amelia Russello non prevale il tratto oscuro e statico della produzione classicheggiante, la sola che la Germania, dove da giovane è costretta ad emigrare con la famiglia, è in grado di suggerirle con i suoi toni atmosferici, umorali e culturali. Il sole della Sicilia nel ritorno agognato e poi realizzato, diventa così “giallo prepotente” che sconfina  nell’arancione. Caratteristica che parla della condizione emotiva, ma anche esistenziale, determinata dalla mancanza e dal desiderio. La terra delle origini viene adesso denotata mediante un di più di forza “caricata” e calibrata sulle tinte decise che, grazie alla presenza di ombre fitte e dense, ne scandiscono costantemente l’ambivalenza del significato reale e ancestrale.

 

LA PITTURA DI ALESSIA CONTINO: UNA RIFLESSIONE SULL'ARTE di Emanuele Enrico Mariani

Dipinto di Alessia Contino - <A HREF="http://www.suddovest.it/cms/?q=image/tid/100">FOTOGALLERY</A>
Dipinto di Alessia Contino - FOTOGALLERY

Avviando una riflessione sullo specifico dell’arte pittorica di Alessia Contino si possono prendere le mosse da una affermazione di Stendhal contenuta nella sua celebre Histoire de la peinture en Italie (1817). Trattando dell’uomo del rinascimento e tematizzando la pittura michelangiolesca, Marie-Henry Beyle scriveva:
 
“E’ in virtù del cuore ed in virtù della forza interiore che gli uomini di quei tempi ci lasciano indietro così distanti. Noi distinguiamo meglio il cammino da seguire, ma la vecchiaia ha ghiacciato le nostre gambe”. 

 

LUOGHI DISSOLTI, LA PITTURA DI ALESSIA CONTINO di Emanuele Enrico Mariani

LUOGHI DISSOLTI DI ALESSIA CONTINO

Sabato 12 Dicembre, alle ore 17,00 con il patrocinio del Comune di Favara, presso i locali del Castello "Chiaramonte" verrà inaugurata la mostra personale "Luoghi dissolti" della pittrice agrigentina Alessia Contino. L'esposizione rimarrà fruibile al pubblico fino al 22 Dicembre.

 

TALENTI UMBRATILI. IL PITTORE PIPPO RIZZO OVVERO ELOGIO DELLA SOLITUDINE di Tano Siracusa

Pippo Rizzo

Francesco Siracusa non è soltanto un bravo corniciaio, ma è uno che capisce di pittura e di arte, che conosce e frequenta i pittori, li segue, li mette in contatto fra di loro, li invita ad esporre. Grazie a lui ho conosciuto Pippo Rizzo, e assieme a lui e a Gaspare Macaluso siamo andati due volte a trovare l’artista di Aragona nella sua abitazione che è anche lo studio dove lavora. Il video monta le riprese realizzate in queste due occasioni.

Ce ne sono altri, come Rosario Bruno, come Juan Esperanza, che da decenni abitano nel nostro territorio e nel loro mondo poetico, che hanno prodotto opere importanti, lontano dalla ribalta, dai bagliori e dai clamori delle effimere ribalte dell’arte contemporanea. Grandi artisti che vivono appartati, concentrati sul loro lavoro.

 

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