Agrigento tra le Alpi e le Piramidi

memoria

 

TERRAVECCHIA STORIE RITROVATE di Lillo Miccichè

Quello che presentiamo è l'inizio di una ricerca che Lillo Miccichè sta compiendo e che culminerà in una prossima pubblicazione. Ha voluto anticiparne una parte su questo sito e gliene siamo grati. Leggilo a tutta pagina.

 

INIZIATIVE IN MEMORIA DI ROSARIO LIVATINO di Francesco Taglialavoro

Francobollo 20 anni DIA
Nel ventiduesimo anniversario dell'uccisione di Rosario Angelo Livatino, la terza rete radiofonica della Rai, ha trasmesso - e poi reso disponibile in podcast (http://www.radio.rai.it/podcast/A42501278.mp3)- una puntata del programma Wikiradio sulla storia del 'giudice ragazzino' della durata di mezz'ora curata da Lirio Abbate. Nel corso della trasmissione Wikiradio, si può ascoltare (dopo circa 21 minuti) la voce di Paolo Borsellino, intervistato da Luigi Galluzzo, sulla situazione del tribunale di Agrigento. E in conclusione anche l'anatema 'Mafiosi convertitevi' del pontefice Giovanni Paolo II dalla valle dei templi il 9 maggio 1993.

Oggi il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri a Roma ha partecipato ad una cerimonia per ricordare il giudice di Canicattì e la ventesimo anniversario della istituzione della DIA, la Direzione investigativa antimafia. Le Poste Italiane hanno realizzato per questa occasione un francobollo che raffigura sullo sfondo Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e Rosario Livatino, con lo stemma della DIA in primo piano, disegnato da Maria Carmela Perrini. Si tratta di un riconoscimento verso quanti hanno pagato con la vita l'impegno nella lotta a difesa della legalità e dei cittadini.

A Canicattì sono in programma varie iniziative nell'ambito della 'settimana della legalità in memoria dei giudici Livatino e Saetta', sia sociali che religiose; per Livatino è in corso un processo di beatificazione da parte della chiesa cattolica. Per il 3 ottobre, quando il giudice avrebbe compiuto 60 anni, a Canicattì è prevista una messa ed una fiaccolata dalla chiesa di san Domenico a quella che si vorrebbe far diventare la casa-museo di Rosario Livatino. Si ricorda anche il giudice Antonino Saetta ucciso dalla mafia il 25 settembre 1988 insieme al figlio Stefano.

 

L'ULTIMA DUNA di Donatella Mangione

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Quanti di noi ricordano ancora la zona cosiddetta delle dune, quando ancora il locale “Le dune” era da venire? Non è quest’ultimo però che ha dato il nome alla località ma, viceversa, esso si chiamava così per le tante dune dell’immensa spiaggia dalla calda sabbia, come temperatura e come colore, che si stendeva lungo la costa.

San Leone finiva allora con la via Nettuno e con l’ultima sua casa a sinistra, di fronte al mare, dalle persiane grigio-blu. Dopo, un grande cancello di legno separava la vita da quella che da lontano rappresentava la quiete. Il limite invalicabile costituito dal cancello in legno, un giorno non lo fu più grazie a mio padre che, con grande gioia e divertimento, portò noi figli (ed i nostri amici) ad una passeggiata in bicicletta rimasta memorabile … quello che si aprì ai nostri occhi fu un vero eden: una trazzera subito dopo il cancello si svolgeva ai piedi della dolce e bassa collina che a sinistra seguiva parallelamente la costa; a destra, la stradina di tanto in tanto invitava verso un bosco, così sembrava e forse lo era, attraverso il quale si udiva ma non si vedeva, tanto era fitto il verde, il mare. Il silenzio, la quiete, interrotti soltanto dal verso di qualche uccello, dal mare mormorante in lontananza e dal frinire dei grilli o delle cicale, stimolava l’immaginazione penetrando fin nel profondo dell’essere, il giallo di qualche casupola dimora di contadini si confondeva con lo stesso colore arso del terreno, il cielo terso malgrado la giornata estiva era un perfetto sfondo per il quadro che si offriva ai nostri occhi.

 

CONSOLO SE NE VA. UN RICORDO di Francesco Taglialavoro

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''Mi siddia. Ora no''.
Quando, anni addietro --alla meta' degli anni '90 -- ero stato incaricato di seguire, per il Videogiornale di Teleacras, un incontro con Vincenzo Consolo al Circolo Empedocleo di Agrigento, fu proprio cosi' che mi disse lo scrittore di 'Nottetempo casa per casa'. Alla richiesta del giornalista inesperto che lo voleva intervistare, come si usa, prima dell'inizio dei lavori, Consolo rispose che era siddiato. Ed era siddiato, non tanto perché non voleva rilasciare l'intervista, ma perché dopo un suo primo cenno di accordo a farla, ci eravamo piazzati, operatore di ripresa con treppiede, lui ed io, nel corridoio al centro del salone, con tutti i suoi lettori già seduti che ci osservavano, obtorto collo (anche in senso letterale), i quali, pur di ascoltare la sua conferenza, avrebbero atteso la registrazione dell'intervista.
Sarà stato per rispetto dei presenti, che quell'intervista televisiva, fu interrotta, anzi neanche iniziò. Mi disse, proprio così, ''no, mi siddia, ora no: facciamola alla fine''.
 

SALVARE LA CATTEDRALE DI AGRIGENTO

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Forze politiche all'opera per sensibilizzare l'opinione pubblica su un problema che interessa tutti gli Agrigentini: salvare la cattedrale. Lunedì 11 aprile 2011 alle ore 15,30 al Seminario Arcivescovile di Agrigento si terrà un convegno organizzato dal Partito Democratico sul tema: “SALVARE LA CATTEDRALE. Riqualificare il centro storico. Proposte di recupero e riqualificazione”. Tra gli altri sono previsti gli interventi di politici, con il saluto del sindaco di Agrigento Marco Zambuto, e di rappresentanti della Curia; di uomini di cultura, esperti di centri storici e di urbanistica. La cittadinanza è invitata a partecipare.
 

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