Agrigento tra le Alpi e le Piramidi

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TERRAVECCHIA. I TESORI SALVATI DALLE RUSPE di Beniamino Biondi

Terravecchia, scavi <A HREF="http://www.suddovest.it/cms/?q=image/tid/93">(GUARDA LA FOTOGALLERY)</A>
Terravecchia, scavi (GUARDA LA FOTOGALLERY)

Se fotografare significa appropriarsi della cosa che si fotografa, stabilendo con il mondo una relazione particolare di conoscenza, ciò è accaduto in queste ore proprio guardando alcune immagini scattate intorno al cantiere del progetto Terravecchia, nel cuore del centro storico, a pochi passi da Santa Maria dei Greci, in quel segmento di Agrigento che si è dato alla storia come uno dei più antichi e straordinariamente fecondi di bellezza. Il passaggio dalle semplici descrizioni letterarie o di memoria all’evidenza documentaria delle immagini ha prodotto numerosi interventi sui social network che si interrogano, ognuno con la propria opinione, sul futuro della città e sulla sensatezza o meno di un certo tipo di interventi di recupero del centro storico e di ridefinizione dei suoi spazi e delle sue direzioni. Ciò che è visibile nelle immagini è possibile leggerlo in un prezioso e bell’articolo di Mauro Indelicato sul sito Infoagrigento, dove si parla proprio dei rinvenimenti accaduti nel quartiere dopo anni di incuria e di abbandono: un ipogeo, un bellissimo pozzo, i resti di una chiesetta, i locali ad ampio arco di un lavatoio con alcuni dei suoi pavimenti ancora intatti. Una sorta di emersione fatidica di un patrimonio nascosto per decenni che vede la luce oggi, in una stratificazione che si è fatta deposito di secoli di storia urbana, radiografia involontaria e sublime di una città inghiottita da una modernità straziata dalla bruttezza e dalla sciatteria del suo presente.

 

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